Giustizia tributaria, la riforma è ok. Via libera alla definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti


Su ItaliaOggi alcuni dettagli sul’attesa riforma della giustizia tributaria. Ok alla definizione agevolata dei giudizi tributari pendenti dinanzi alla Corte di cassazione, pagando dal 5% del valore della controversia fino al 20% a seconda della soccombenza nei giudizi di merito. Le commissioni tributarie provinciali e regionali diventano Corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado. Nuovi giudici tributari per concorso e con lo stesso trattamento dei magistrati ordinari. Prova testimoniale nel rito tributario e liti fino a 3 mila euro decise da un giudice monocratico. L’aula della Camera ha approvato in via definitiva la riforma con 288 voti favorevoli, 11 contrari, 27 astenuti. Nel Pnrr il Governo si proponeva l’obiettivo di intervenire sulla giustizia tributaria per ridurre il numero di ricorsi Cassazione. La riforma si accompagnerà all’introduzione, con le misure sul processo civile, del rinvio pregiudiziale in Cassazione, in base al quale il giudice tributario, in presenza di una questione di diritto nuova potrà chiedere alla Corte di legittimità l’enunciazione di un principio di diritto. Si prevede l’introduzione di un ruolo autonomo e professionale della magistratura tributaria con 576 giudici tributari reclutati tramite concorso per esami. Viene anche disciplinata la possibilità degli attuali giudici togati di transitare definitivamente e a tempo pieno nella giurisdizione tributaria speciale (la possibilità riguarda 50 giudici togati provenienti dalla magistratura ordinaria e 50 dalle altre magistrature). La riforma rafforza la conciliazione giudiziale, viene definitivamente superato il divieto di prova testimoniale, potenziato anche il giudizio di legittimità con la creazione in Cassazione di una sezione civile deputata esclusivamente alla trattazione delle controversie tributarie.

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