Post Pandemìa: metà delle PMI è in crisi di liquidità e quattro imprese su cinque accettano termini di pagamento più lunghi


Il sole24Ore torna sul tema della crisi di liquidità nelle PMI. Se da una parte gli effetti della pandemia fanno meno paura, a preoccupare le imprese europee è l’inflazione generata dall’aumento dei prezzi delle materie prime e dalle manovre restrittive della Bce: un quadro che, combinato a uno scenario di frenata economica, può sfociare nella stagflazione.

È un segnale chiaro quello che arriva dalle aziende del Vecchio Continente, sempre più in allarme e pronte a stringere la cinghia visto il contesto in peggioramento. A mettere in luce il sentiment è lo European Payment Report, un’indagine condotta su scala continentale da Intrum, tra i principali operatori europei dei servizi credito.

L’analisi, che è stata condotta simultaneamente in 29 Paesi europei e a cui hanno partecipato oltre 11.000 aziende europee, di cui oltre 800 italiane,mette in evidenza come il 51% delle imprese italiane ed europee si dicano «preoccupate» dal possibile rallentamento nello sviluppo dell’attività dovuto all’aumento generalizzato dei prezzi. Nel 30% dei casi le imprese «hanno preventivato l’avvio di piani di controllo dei costi tesi a preservare i margini», spiega la ricerca. Non solo. A finire nel radar sono anche le richieste di aumento dei salari da parte dei dipendenti – che a loro volta devono fronteggiare il calo del potere d’acquisto -, domande che secondo il 50% degli intervistati italiani (il 55% in Europa) non possono essere soddisfatte complice l’incremento dei prezzi. Infine il 53% del campione analizzato (quasi il 60% in Europa) afferma che l’andamento inflattivo potrà incidere «negativamente sulla capacità di pagare in tempo i fornitori» e ritiene che «le difficoltà nel pagamento dei fornitori potranno aumentare nel corso dell’anno».

«Sembra che le aziende si trovino in un limbo: la pandemia sembra superata – spiega Giovanni Gilli, presidente di Intrum Italy – ma da punto di vista degli incassi e dei ritardi nei pagamenti la situazione non è né migliorata né peggiorata: è un momento di passaggio tra la crisi post-Covid e la crisi legata alla guerra e ai suoi effetti».

Il tema del ritardo dei pagamenti rimane cruciale. In Italia il 72% delle imprese ha accettato termini di pagamento più lunghi di quanto non si sentisse a proprio agio ad accettare negli ultimi dodici mesi.

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