Il Parlamento Europeo: la revisione contabile delle spese nei Pnrr nazionali deve essere continua e rigorosa. Approvati 4 punti-chiave


Quattro passaggi-chiave approvati dal Parlamento Europeo sui PNRR nazionali. I parlamentari europei hanno infatti approvato in larga maggioranza alcuni punti essenziali per la trasparenza e correttezza degli interventi previsti con le risorse dei Pnrr: innanzitutto audit e monitoraggio regolari delle spese del Recovery per tutelare gli interessi finanziari dell’UE. Inoltre gli investimenti e le riforme devono essere incentrati sull’aumento dell’autonomia strategica delle catene di approvvigionamento principali e delle infrastrutture critiche UE. E ancora: i fondi devono essere utilizzati in modo efficace, a favore dei cittadini e dell’economia che conta e per mitigare l’impatto sociale ed economico della crisi ed a completamento, un monitoraggio continuo dello Stato di diritto.


Il PE vuole che i fondi del Recovery siano utilizzati con trasparenza e subordinati al rispetto dello Stato di diritto e alla garanzia del massimo ritorno sull’investimento UE.
 In una relazione approvata giovedì, i deputati intendono influenzare l’imminente revisione della Commissione sull’attuazione del Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and Resilience Facility – RRF), prevista per il 31 luglio 2022. Il testo, non legislativo, è stato adottato con 420 voti favorevoli, 90 contrari e 83 astensioni. Proteggere le risorse finanziarie e i valori UE. Secondo i deputati, la Commissione dovrebbe garantire un solido meccanismo di revisione, monitoraggio delle spese, di attuazione e di gestione dei dati dell’RRF. In questo modo si eviterebbero abusi, doppi finanziamenti o sovrapposizioni di obiettivi con altri programmi di finanziamento dell’UE.Sottolineano che lo Stato di diritto, la protezione dei valori dell’UE e la sana gestione finanziaria dei fondi UE richiedono una valutazione continua durante tutto il ciclo di vita del RRF. Dovrebbe essere possibile bloccare o recuperare i fondi già erogati in caso di non conformità a questi criteri.Autonomia strategica, guerra in Ucraina e investimenti socialiGli investimenti dell’RRF per quanto concerne la transizione verde e la trasformazione digitale dovrebbero contribuire ad aumentare l’autonomia e l’indipendenza strategica dell’UE e, in particolare, ridurre l’indipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. Tuttavia, i deputati chiedono più progetti transfrontalieri, come il miglioramento dell’interconnessione delle reti energetiche europee di gas ed elettricità, nonché la piena sincronizzazione delle reti elettriche.Nel testo, si sottolinea il ruolo del dispositivo nell’implementazione di REPowerEU e si afferma che i prestiti disponibili nell’ambito del Recovery potrebbero essere utilizzati per integrare questi progetti e promuovere gli investimenti di transizione energetica dell’UE, contribuendo in modo significativo alla sovranità energetica dell’Unione.Inoltre, i Paesi UE sono incoraggiati a sfruttare tutto il potenziale dell’RRF, compresi i prestiti, per contrastare gli effetti delle sfide attuali e future in settori quali le PMI, l’assistenza sanitaria, le misure a sostegno dei rifugiati ucraini e delle amministrazioni locali e regionali nell’utilizzo efficace dei finanziamenti. Il quadro di valitazione del dispositivo per la ripresa e resilienza deve fornire informazioni di base ai cittadini sui progressi complessivi dell’attuazione dei piani nazionali. I deputati chiedono un monitoraggio regolare dell’attuazione dei sei pilastri dell’RRF così come dell’obiettivo del 37% per la spesa verde e del 20% per le questioni riguardanti il digitale. I Paesi UE dovrebbero raccogliere e garantire l’accesso ai dati sui proprietari effettivi delle imprese che ricevono i fondi e sui beneficiari del programma.
Previous Su Italiaoggi l'annuncio del nuovo centro studi dell'Inrl e del webinar formativo sul pnrr negli enti locali. Oggi l'assemblea dei delegati
Next Relazione del Presidente Monetta all'assemblea di approvazione del bilancio INRL 2021