Su ItaliaOggi le anticipazioni delle ‘mosse’ di Inps, Inail e Agenzia delle Entrate che dal 15 luglio prossimo scriveranno alle imprese con debiti oltre soglia per spingerle ad attivare la composizione negoziata della crisi (Cnc). Ma le soglie di segnalazione non sono per nulla morbide. I debiti verso l’Inps, se con ritardo oltre 90 giorni, per le imprese con lavoratori saranno rilevanti oltre il 30% di quelli dovuti nell’anno precedente con un minimo di euro 15.000, mentre per le imprese senza lavoratori la soglia è fissata in euro 5.000. Le stesse misure valgono anche per i debiti verso l’Inail. Quanto all’Agenzia delle entrate, diverrà rilevante l’esistenza di un debito scaduto e non versato per Iva risultante dalla comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche superiore ad euro 5.000. Un importo talmente basso da far ritenere che la stragrande maggioranza delle imprese rischia la segnalazione (e tale da rendere obbligatorio per tutte le imprese evitare, come avvenuto per il passato, di far ricorso alla “leva tributaria”). Questo quanto emerge dal dlgs che recepisce ed attua le prescrizioni della c.d. Direttiva Insolvency (UE 2019/1023), approvato ieri dal consiglio dei ministri, che per diventare legge attende ora la pubblicazione in Gazzetta. Le norme entreranno in vigore il 15 luglio. Cruciale dunque la disposizione (art. 25 novies, richiamato anche per gli assetti organizzativi, che reintroduce di fatto i meccanismi di segnalazione “coattiva” che gli enti previdenziali e l’Agenzia delle entrate saranno tenuti a attivare dal prossimo 15 luglio) che si occupa dell’allerta precoce, che interessa le imprese con soglie di esposizione debitoria nei confronti dei creditori pubblici qualificati.