PNRR: la corte dei conti ‘arruola’ i revisori legali dei Comuni per controlli contabili a tappeto sui progetti


Sul Sole24Ore di oggi una notizia di rilievo per glio enti locali:

La Corte dei conti stinge i bulloni del monitoraggio sui progetti Pnrr in carico agli enti locali. Lo fa arruolando i revisori dei conti, i professionisti che vigilano sui bilanci di ogni ente, con una nuova sezione (la 5) dei questionari sui preventivi nella delibera 2/2022 della sezione Autonomie.

In pratica, sui tavoli della magistratura contabile finirà l’identikit di ogni opera collegata alle risorse del Pnrr. I revisori dovranno indicare per ciascun intervento gli importi, il livello di attuazione raggiunto, la data di inizio delle attività, le modalità di attuazione scelte dal Comune, dalla Provincia o dalla Città metropolitana e l’esistenza di bandi, avvisi, deliberazioni d’incarico e così via. Non solo. Uno degli interrogativi che agitano governo e osservatori sulle reali possibilità di attuazione del Pnrr negli enti locali è la carenza di personale negli uffici prosciugati da un decennio di austerità nelle assunzioni (-19% di dipendenti). Dall’anno scorso le regole hanno cambiato drasticamente direzione (l’altroieri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale anche l’ultimo tassello, il decreto che archivia i vecchi limiti al turn over nelle Province e nelle Città metropolitane), ma il tempo stringe e la ricostruzione della «capacità amministrativa» locale non si fa in un giorno. Per questa ragione, un focus è dedicato alle richieste di «supporto tecnico-giuridico» che le amministrazioni possono chiedere a Cdp, Invitalia e alle altre partecipate statali attive sul tema; e alle consulenze, anch’esse spinte dalle normative sul Pnrr e dal lancio del portale InPa gestito dalla Funzione pubblica.

Consulenze e «supporti» esterni non cancellano però il fatto che sono gli organici interni alle amministrazioni a svolgere il ruolo cruciale nel decollo del Pnrr sul territorio. Anche perché in gioco, come indicano le stime del governo, ci sono interventi per 28,3 miliardi a carico di Comuni e Città, a cui si affiancano altri 10,8 miliardi in condominio con gli altri enti territoriali. E i segnali in arrivo non sono tutti incoraggianti.

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