Enti Locali: il rinvìo dei bilanci al 31 maggio fa slittare tributi e servizi


Su ItaliaOggi un articolo di Matteo Barbero relativo al rinvio dei bilanci che allunga i tempi anche su tributi e servizi. La nuova proroga sposta al 31 maggio il termine per il varo dei preventivi, già in precedenza differito al 31 marzo. E così facendo concede due mesi di tempo in più per aliquote e tariffe, compresa quella sui rifiuti. Lo spostamento della dead-line è contenuto in uno degli emendamenti alla legge di conversione del decreto Milleproroghe (dl 228/2021), che imbarca anche una serie di altri correttivi di interesse degli enti locali, a partire dal rinvio strutturale della Tari al 30 aprile. Le due norme potrebbero a prima vista presentare qualche problema di coordinamento, che tuttavia si risolve attraverso il richiamo al comma 169 della l 296/2006. Tale norma, come noto, prevede che «gli enti locali deliberano le tariffe e le aliquote relative ai tributi di loro competenza entro la data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione», In pratica, il timing sui bilanci si riflette in automatico su quello di tributi e tariffe. Ciò vale, ad esempio, per la Tari, come già evidenziato, ma anche per l’addizionale Irpef, su cui si riflette il restyling previsto nell’ultima manovra. Non a caso, il comma 7 della l 234/2021 prevede che i comuni sono chiamati a modificare gli scaglioni e le aliquote dell’imposta, al fine di conformarsi alla nuova articolazione prevista a livello nazionale. Anche la relativa scadenza, quindi, dal 31 marzo slitta adesso a fine maggio. Si allunga, pertanto, anche la durata massima dell’esercizio provvisorio, che quest’anno può contare su un regime più favorevole di quello ordinario per tutte variazioni legate alle risorse del Pnrr.

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