Su ItaliaOggi una illustrazione degli impegni presenti nell’agenda di lavoro dell’Istituto Nazionale Revisori Legali.
In questo primo periodo dell’attività associativa 2022, l’Inrl è fortemente concentrato sulla formazione e sul nuovo ruolo che i revisori legali dovranno assumere nel tema centrale della continuità aziendale, con una particolare declinazione dell’analisi dei dati che – per la ripartenza post-covid – assume un’importanza strategica per il rilancio delle imprese.
Riguardo alla formazione il direttivo dell’istituto sta lavorando per predisporre un adeguato calendario di appuntamenti relativo ai seminari specialistici e giornate di alta formazione senza trascurare l’importanza di una informazione/formazione specialistica sugli attuali temi del Pnrr. Al momento si sta dando priorità al recupero crediti di quegli iscritti che hanno necessità di aggiornare la loro posizione legata all’aggiornamento professionale richiesto e la segreteria Inrl è a disposizione per un adeguato supporto.
Intanto anche per il 2022 l’INRL ha rinnovato l’accordo con CSEL-centro studi enti locali, per garantire a tutti i propri associati, in maniera del tutto gratuita, l’accesso ai 20 crediti formativi mef ed ai 10 per la revisione degli enti locali. Inoltre l’Inrl sono ripartiti, dopo la breve pausa delle festività, i webinar gratuiti del mercoledì dalle ore 15.45 alle 17.00 aperti a tutti i revisori legali, nel corso dei quali ogni settimana viene affronto un tema relativo alla revisione legale prendendo spunto dalle richieste dei partecipanti e dalle novità normative. Nel frattempo, contattando la segreteria dell’istituto (segreteria@revisori.it) sarà anche possibile recuperare crediti per le annualità 2020 o 2021e tutti i 40 crediti pregressi prima di arrivare alla scadenza del 31/12/2022.
E riguardo alle interlocuzioni istituzionali ed ai rapporti con i Ministeri il Presidente INRL, Ciro Monetta sottolinea: “Continua il forte interesse dell’INRL per una stretta collaborazione con tutte le Istituzioni. Sono state avviate interessanti interlocuzioni sia con il mef, ministero delle finanze che con il ministero dell’interno, al fine di creare piani informativi e formativi, di alta qualità, indispensabili per una sempre maggiore tranquillità nell’espletamento dell’attività professionale. In merito agli ultimi incontri avuti presso i due dicasteri, con i dirigenti di riferimento, mi ritengo abbastanza soddisfatto in quanto da entrambe le parti hanno accolto, con grande favore, la nostra proposta di collaborazione, anche attraverso la nomina di nostri esperti nei tavoli tecnici istituiti presso i dipartimenti interessati dei due Ministeri, a riprova di una crescente attenzione che l’attuale esecutivo riserva alla categoria dei revisori legali. Tra l’altro, la disponibilità di invitarci ai lavori dei tavoli tecnici va proprio nella direzione da noi auspicata e ci consentirà di proseguire, con il massimo impegno, le interlocuzioni in corso con tutti i dirigenti interessati. Sono inoltre contento di evidenziare che finalmente, guardando l’orizzonte, si comincia ad intravedere una leggera, ma convinta, idea di ripartenza, che ci consente di riprendere, con maggiore vigore, le collaborazioni e le partnership già intraprese, da qualche anno, con importanti università, associazioni, fondazioni e ordini professionali per sviluppare importanti progetti, sfruttando appieno le sinergie del lavoro di squadra. Concludo con un’altra importante nota, di grande attualità: il pnrr. L’Inrl si vuole porre come partner strategico di professionisti, PA, operatori economici e funzionari pubblici, puntando su competenze e soluzioni innovative nel settore della formazione specialistica, al fine di dare adeguati contributi a tutte le attività inerenti e conseguenti la presentazione di progetti. Il programma, in corso di sviluppo, con la collaborazione di Ancrel Veneto, Confassociazioni e CGIA Mestre sarà presentato nelle prossime settimane (in forma ibrida – presenza e web) a Roma presso la prestigiosa sede del CNEL.” E sul ruolo chiave che potrà essere ricoperto dai revisori legali si sono già espressi autorevoli istituti finanziari e lo stesso sistema bancario. E sempre riguardo alla attività di formazione il vice presidente Inrl, nonché amministratore unico della “For. Rev. Leg srl”, Luigi Maninetti, società partecipata al 100% dall’INRL che cura tutta l’organizzazione e i servizi inerenti la formazione, l’organizzazione di eventi e la gestione di tutti i servizi dell’Istituto, tiene a precisare: “Nel 2021 abbiamo cercato di sfruttare tutte le economìe di scala consentite dal web, per rivoluzionare la tradizionale formazione continua, fornendo i nostri corsi di alta formazione e seminari specialistici a tutti i revisori legali, ad un costo estremamente competitivo. Per il 2022 cercheremo di portare avanti la nuova rivoluzione, già intrapresa nell’ultimo trimestre del 2021, del ‘pacchetto’, ovvero una spesa unica che permetterà di accedere per l’intero semestre a tutti i nostri corsi di alta formazione.”
Mentre sul versante delle imprese, l’istituto è ben consapevole delle nuove priorità che caratterizzeranno l’attività di revisione contabile all’interno delle aziende, alle prese con la più grave crisi gestionale del dopoguerra, scatenata dalla pandemìa. Ed in particolare c’è la volontà dei vertici Inrl di mettere a disposizione del sistema imprenditoriale italiano, le competenze acquisite e le esperienze maturate sul campo, soprattutto riguardo il delicato nodo della continuità aziendale.
E se in uno stato di pre-crisi la formazione e organizzazione dei dati rappresenta un passaggio chiave per ogni imprenditore e amministratore, la loro lettura e analisi diventa essenziale anche per il revisore legale. Come ha avuto modo di annotare Giuseppe Castellana, consigliere nazionale Inrl, in un lungo articolo redatto insieme al revisore Giusto Balletta sul bimestrale dell’istituto ‘Il Giornale del Revisore’: “Il compito principale spetta all’imprenditore: quando egli riconosce che la sua azienda è in crisi ha già compiuto il primo passo verso il risanamento. Può sembrare banale ma non lo è. Prendendo coscienza che l’organizzazione non è più efficiente e manifesta disequilibri gestionali, si sono già poste le basi per una pronta risoluzione della crisi. E proprio gli aspetti organizzativi diventano cruciali, al fine di dare un’indicazione pratica sull’attività cognitiva dell’operatività e – più nello specifico – del piano di risanamento.
In qualunque fase di vita dell’impresa, ma a maggiore ragione in uno stato di pre crisi, il sistema di formazione dei dati aziendali e dell’organizzazione amministrativa contabile – evidenziano Castellana e Balletta – deve essere in condizioni (quanto meno) sufficienti per fornire dati veritieri, sui quali fondare le proprie scelte e le consequenziali strategie. Ed è in questa fase che al revisore è richiesta maggiore dedizione ed attenzione professionale.”
Ed in tale ambito è opportuno richiamare i contenuti del principio di revisione 570 – sulla continuità aziendale, in ragione all’operatività, che detta in modo molto chiaro tre azioni indispensabili: innanzitutto acquisire elementi probativi sufficienti ed appropriatisull’utilizzo appropriato da parte della direzione del presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio e giungere ad una conclusione a tale riguardo; in seconda battuta, concludere, sulla base degli elementi probativi acquisiti, se esista un’incertezza significativa relativa ad eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità dell’impresa di continuare ad operare come un’entità in funzionamento. Ed infine
formulare la relazione di revisione in conformità al presente principio.
“Quindi il Piano di risanamento– sintetizza Castellana –si inserisce e si colloca in un’ottica di continuità aziendale e di acquisizione di elementi probativi.Tale strumento ha assunto un ruolo centrale e determinante nei contesti di crisi, ed oggi a maggior ragione in virtù della legge N° 147/2021, e precisamente all’articolo 5 comma 3°, lettera b). L’imprenditore che accederà alla piattaforma telematica predisposta dovrà produrre una relazione chiara e sintetica sull’attività in concreto esercitata recante un piano finanziario per i successivi sei mesi e le iniziative industriali che intende adottare.” Infine, nell’attività di monitoraggio per l’individuazione delle cause della crisi d’impresa, anche per i revisori legali può essere utile una sorta di ‘agenda’ di fattori qualila mancanza di liquidità per insolvenza di clienti, la riduzione dei ricavi di vendita, il peggioramento del rapporto costi-ricavi, eventuali cambiamenti nell’assetto manageriale e/o proprietario, una sottocapitalizzazione, eccesso di prelievi o altri eventi straordinari come purtroppo questo lungo periodo pandemico ha dimostrato in numerosi settori del sistema-impresa italiano.