Su ItaliaOggi gli impegni 2022 dell’istituto e dei revisori tra formazione e crisi d’impresa


Riunito il direttivo Inrl per la formazione 2022 e l’istituzione del centro studi. Collaborazione con Ancrel Veneto per la formazione negli enti locali

Fruttuosa riunione, nei giorni scorsi, del  comitato direttivo dell’Inrl che ha affrontato due temi centrali nell’attività  per il 2022: il presidente dell’istituto, Monetta, il vice presidente Maninetti, la segretaria generale Zaffonato, il consigliere nazionale Castellana e il tesoriere Brescia hanno condiviso un programma di massima sulla formazione, con la riproposizione dei webinar gratuiti fissati ogni mercoledì ed i seminari specialistici a pagamento pianificati ogni venerdì; verranno poi predisposti alcuni corsi di formazione incentrati sulla figura del negoziatore e sulla continuità aziendale. Sono stati inoltre fissati i parametri operativi per l’istituzione del centro studi inrl, che sarà coordinato dal consigliere nazionale Giuseppe Castellana, e che si avvarrà di un comitato tecnico-scientifico che dovrà organizzare gruppi di lavoro per specifiche materie,  composti da specialisti di riferimento, rappresentanti del mondo accademico per svolgere ricerche ed attività di monitoraggio su tematiche d’attualità. Al termine della riunione il direttivo inrl ha condiviso una azione tempestiva da svolgere sul territorio per riconfigurare la mappatura territoriale delle delegazioni, mirando ad attenzionare i delegati regionali sulla necessità di aumentare ancor di più la rappresentatività e la presenza dell’istituto in talune province accelerando l’opera di proselitismo che, comunque, nell’ultimo anno ha già portato buoni risultati in termini di iscrizioni. In tal senso l’intensa attività di formazione svolta dall’inrl, nonostante il critico periodo pandemico, ha sicuramente favorito il coinvolgimento di molti revisori legali, in particolare giovani professionisti, che hanno apprezzato la dinamicità dell’istituto sulle varie tematiche d’interesse della categoria.  Infine, sempre sul fronte della formazione, alla luce della programmazione prevista nel pnrr riguardo alle politiche attive degli enti pubblici, aziende private e lavoratori, il presidente dell’inrl, Ciro Monetta, ha ribadito ancora una volta il ruolo  strategico dei revisori legali ed ha preannunciato la programmazione di specifici corsi di formazione al fine di dare concrete risposte sul piano operativo, a tal proposito ha voluto anche sottolineare l’importanza della sinergica collaborazione avviata con ancrel veneto. A tal proposito Monetta ha spiegato: “L’idea formativa pensata dall’inrl ed ancrel veneto, mira all’impostazione di una nuova strategia di sviluppo nell’organizzazione della struttura operativa di ogni singolo professionista ed operatore economico, al fine di poter avere adeguate conoscenza dei programmi finanziari da cui dipendono l’emanazione di bandi e misure di intervento per la realizzazione di nuovi investimenti. I corsi ed i seminari saranno orientati a fornire un quadro sintetico ed operativo sul pnrr nonchè su tutti gli strumenti finanziari europei, nazionali e regionali messi a disposizione di enti ed aziende private, in coerenza con le linee programmatiche stabilite dal piano stesso. Naturalmente, oltre ai revisori legali, destinatari dei vari corsi di formazione saranno commercialisti, consulenti del lavoro, funzionari di enti e organizzazioni, consulenti tecnici, imprenditori, direttori finanziari, amministratori delegati e project managers. E’ altresì utile ribadire che occorre essere pronti e preparati per sfruttare le potenzialità del pnrr per il rilancio dell’economia del paese. Pertanto riteniamo che professionisti, funzionari ed amministratori avranno un ruolo rilevante per la buona riuscita della ripartenza e della ripresa economica delle attività. Quindi una adeguata formazione potrà dare loro la possibilità di identificare punti di forza e di debolezza in ogni assetto di governance, anche alla luce della normativa, delle conoscenze e delle practices più avanzate, oltrechè per le sfide strategiche utili ad affrontare, valutare e attuare gli indipensabili cambiamenti.”

Riguardo poi alla attività professionale dei revisori nel 2022, anche se la documentazione contabile per i bilanci 2021 presenta poche novità di sostanza, quali la rivalutazione dei beni d’impresa, le condizioni per assicurare la continuità aziendale e la sospensione degli ammortamenti, ci sono concreti segnali di allerta che non vanno sottovalutati circa la cruciale tematica della continuità aziendale, soprattutto alla luce della perdurante emergenza pandemica. Lo ha ribadito recentemente lo stesso professor Riccardo Bauer, intervenuto con una apprezzata lezione nel corso del seminario formativo del dicembre scorso, organizzato dall’Inrl in presenza a Milano. “Per valutare se persiste la continuità aziendale nell’immediato futuro – osserva infatti Bauer –  il revisore legale deve esaminare con attenzione e scetticismo professionale i piani strategici e quelli finanziari previsti nel 2022. Oggi come oggi non esiste nulla di più variabile di questi piani, soprattutto per le continue evoluzioni degli effetti della pandemia ed il clima di incertezza relativa che producono in economia. E’ proprio di questi giorni l’azione del Governo adottata per fronteggiare gli effetti dei rincari dei costi per l’energia e di alcuni beni prodotti da altri paesi che giungono con lentezza nel nostro.   Un secondo aspetto riguarda i ristori che potrebbero essere stati incassati e che parzialmente potrebbero aver agevolato alcuni casi, anche in questo senso procedure di verifica ulteriori sono necessarie considerando anche quanto avverrà in questi mesi. C’è poi un terzo aspetto, non certo marginale, che  riguarda la riduzione dei costi spesso avvenuta nel 2021 per lock down, smart working, effetti della crisi sanitaria come quarantene, ecc. che potrebbero anche ritardare quest’anno la redazione dei bilanci e dei dati relativi. In questo senso, in tempi di pandemia, la procedura tipica dell’analisi comparativa dei dati tra un esercizio e l’altro tende ad essere meno utile che in passato, per la rapida evoluzione del fenomeno e dei tempi diversi di riapertura e di chiusura dei settori economici più colpiti da covid 19. Non bisogna inoltre dimenticare gli effetti delle perdite di valore delle attività materiali e immateriali.   Dobbiamo considerare che il  futuro dell’economia e dello sviluppo in molti settori è e sarà diverso dal passato e quindi molti “assets” oggi presenti nei bilanci potrebbero dover essere svalutati con effetti pesanti su situazioni già complesse maturate in questi ultimi mesi.” Di eguale importanza risulta la tutela della trasparenza nei rapporti interni, come ha ricordato recentemente un altro docente dei corsi di formazione Inrl, l’avvocato Cristina Guelfi che osserva come:“E’ centrale l’obbligo di garantire fra gli organi di controllo preposti quali il collegio sindacale e il revisore legale dei conti un costante scambio di informazioni con l’organo gestorio e con le figure di nuova introduzione che il nuovo assetto normativo in materia di crisi ha previsto, primo fra tutti, l’esperto preposto alla gestione della procedura di composizione negoziata della crisi. Pertanto, la predisposizione di un adeguato assetto organizzativo come conseguenza della nuova normativa sulla crisi d’impresa risulta, dunque, funzionale non solo alla prevenzione di condotte e comportamenti illeciti ma anche alla prevenzione e rilevazione dello stato di crisi dell’azienda. In questa ottica potrebbe dunque essere opportuno optare per una gestione integrata del rischio aziendale.”

Da qui di estrema attualità  per i revisori risultano anche i temi legati allo stato di ‘pre-crisi’ e al ‘piano di risanamento’ che nell’immediato futuro interesseranno da vicino molteplici imprese. Come osserva il consigliere nazionale Inrl Giuseppe Castellana: “La cognizione tempestiva della crisi e consequenzialmente della individuazione delle concause che hanno determinato lo stato economico, patrimoniale e finanziario, è fondamentale per la salvaguardia del patrimonio aziendale. Ed anche nella successiva eventualità di un piano di risanamento, il sistema amministrativo contabile, deve fornire dati ed elaborazioni contabili attendibili. E’  proprio in questa fase che il controllo delle procedure di gestione del flusso documentale deve essere attentamente e rigidamente monitorato, per evitare che si ingenerino problematiche di rilevazione contabile o di registrazione.  L’attività professionale del revisore, in ipotesi di pre-crisi e nello specifico per l’applicazione del disposto della legge n° 147/2021, assume una più stringente determinazione e valutazione in relazione alla continuità aziendale. Infatti, la valutazione critica del piano di risanamento, permette o meno di valutare la effettiva possibilità della continuità aziendale.  Al revisore – conclude Castellana – non sono richieste doti di predizione, ma analisi numerico-documentali che rendono attendibili e verosimili le indicazioni progettuali. La verifica – come è naturale che sia – avviene con il fattore tempo e, ribadiamo ancora una volta, con un sistema di rilevazione amministrativa e contabile, nonché organizzativa, efficiente e che consenta la produzione di dati e di stime realistiche, ricordando ai lettori che il disposto dell’articolo 2086, comma secondo, del Codice Civile, che nella sua ultima stesura richiede l’efficienza dell’impresa, anche e non soloai fini della prevenzione della crisi e dell’insolvenza.”  

Dal Movimento Partite Iva appello al Governo:      sostegni concreti per la ripartenza

Appello del Movimento Partite Iva Unite, gruppo apolitico, segnalato ai professionisti contabili dal delegato provinciale Inrl di Pescara, nonché responsabile Commissione Inrl per la internazionalizzazione, Gianluca Luminari: sulla  pagina Facebook del movimento vengono riportati dati allarmanti su professionisti e imprese, con oltre 300mila partite Iva nell’arco di poco più di un anno e migliaia di imprese che risultano in forte sofferenza, sull’orlo del fallimento. Uno scenario preoccupante che impone una forte attenzione da parte del Governo chiamato dal Movimento ad adottare misure per un concreto sostegno alle partite Iva.

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