Sulle agenzie di stampa l’annuncio del ‘pressing giudiziario’ dell’Inrl per il visto di conformità


Lanci delle agenzie di stampa riportano l’annuncio del ‘pressing giudiziario’ che l’Inrl intende avviare per contestare l’emendamento soppressivo sul visto di conformità, richiamando l’illegittimità costituzionale.

Il comunicato stampa diramato dall’Inrl, già ripreso da alcune agenzie di stampa nazionale tra cui la ADN Kronos, sottolinea che sarà l’illegittimità costituzionale la motivazione di fondo che l’Istituto Nazionale Revisori Legali adotterà nelle iniziative giudiziarie che intende avviare da subito per contestare l’emendamento soppressivo del visto di conformità. E’ quanto deciso dall’Ufficio di Presidenza dell’istituto riunitosi con il supporto del consulente legale, avv. Giovanni Cinque, per dar seguito alle numerose istanze di tutela giunte da quei revisori legali che si erano già iscritti all’apposito Registro per acquisire la titolarità del visto di conformità prima che venisse soppresso.

Nel dettaglio, come spiegato dall’avv. Cinque “L’istituto raccoglierà i dati sul territorio dai quali si evince una inaccettabile disparità di comportamento da parte delle varie direzioni territoriali dell’Agenzia delle Entrate, evidenziando che in talune aree si è già provveduto alla cancellazione dei revisori che si erano regolarmente iscritti nell’apposito registro previsto per consentire ai professionisti contabili di apporre il visto di conformità; mentre in altre zone della penisola i revisori legali iscritti prima della conversione del DL con l’emendamento soppressivo, sono stati riconosciuti e stanno già operando. E sulla base di questi dati imposteremo un’azione giudiziaria presso alcuni tribunali sostenendo l’inaccettabilità di una anomalìa che tra l’altro è stata già evidenziata in una lettera che l’Inrl ha inviato all’ufficio legislativo del Mef. Tutto ciò crea una disparità di trattamento nei confronti dei professionisti, con tutele individuali differenziate. L’azione giudiziaria – ribadisce Cinque – si fonda comunque su una illegittimità costituzionale che richiama un intervento della Consulta.”                     Le azioni legali verranno comunicate alle varie direzioni territoriali dell’agenzia delle Entrate ed alla Direzione Centrale dell’AdE, e per conoscenza al ministero dell’economia, dicastero vigilante dell’attività dei revisori legali.

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