Incontro dell’Inrl al Mef sul visto di conformità: allo studio un ricorso alla Corte di Giustizia UE


Dopo un incontro dei vertici Inrl con il Capo Ufficio Legislativo Finanze del Mef, avvenuto ieri, al quale sono state rinnovate le rimostranze dei revisori legali circa la sottrazione della titolarità del visto di conformità, è stata redatta una formale nota INRL che recita:

“A seguito dell’incontro tenutosi nella mattinata di ieri con il Ministero dell’Economia e Finanze in persona del Capo Ufficio Legislativo Finanze, dottor Glauco Zaccardi, in merito alla soppressione del comma 14 dell’art.6 – D.L. 146/2021 che estendeva ai Revisori Legali la trasmissione delle dichiarazioni annuali dei redditi e l’apposizione del relativo visto di conformità, contenuta in un emendamento approvato dalle Commissioni Lavoro e Finanze del Senato, l’INRL – Istituto Nazionale Revisori Legali ribadisce di contestare tale provvedimento in fatto e in diritto, apprezzando la posizione del Mef che aveva formalmente aderito e confermato la validità della versione iniziale della norma, comprensiva anche dei revisori legali.

Si tratta, infatti, di un emendamento (propugnato dai Dottori Commercialisti) fondato sull’asserita mancanza di competenze tecniche da parte dei Revisori Legali: un’asserzione, questa, priva di ogni fondamento se si tiene conto del percorso formativo e dell’esame di Stato ai quali ogni Revisore Legale deve sottoporsi e soprattutto se si considera che tale orientamento appare in netto contrasto con quanto stabilito dalle vigenti normative europee.

E’ stato altresì sostenuto dai rappresentanti del Consiglio Nazionale degli Ordini dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC) nell’audizione che gli stessi hanno avuto presso la competente Commissione parlamentare legislativa (documento pubblico), che Revisori legali non sarebbero soggetti ad alcuna forma di vigilanza né disciplinarmente sanzionabili. Niente risulta più falso, se si considera che – per espressa disposizione di legge – la vigilanza ed il sistema sanzionatorio sono direttamente posti in capo al MEF (P.A. propriamente detta) e non ad enti pubblici a base associativa quali sono gli Ordini professionali.

In virtù di tali palesi violazioni e inconsistenti motivazioni, l’INRL intende valutare ogni azione per il pieno e doveroso riconoscimento della titolarità del visto di conformità. E tra le priorità allo studio, figura anche un ricorso alla Corte di Giustizia Europea, oltre che l’avvio di mirate azioni legali per denigrazione della nostra categoria professionale, con relativo risarcimento danni, nei confronti di quei soggetti che nel promuovere tale emendamento, hanno sostenuto nei confronti dei Revisori Legali, l’assenza di competenze tecniche (cioè falsità).

Il Capo Ufficio Legislativo del Mef ha ribadito che il testo del Decreto Legge era stato così predisposto nella piena consapevolezza della sua legittimità e fondatezza. Durante l’iter parlamentare le diverse volontà politiche hanno stravolto e cassato quanto il Governo aveva opportunamente predisposto. Lo stesso si è comunque impegnato ad avviare un confronto con l’Agenzia delle Entrate in merito a questa spiacevole vicenda, anche per verificare la risoluzione in via amministrativa della problematica. L’Istituto Nazionale Revisori Legali si augura di risolvere in tempi brevi ciò che agli occhi dell’intera categoria appare come una deprivazione illegittima delle competenze professionali proprie, ed assicura gli iscritti ed i Revisori Legali tutti che si adopererà in tutte le sedi per la risoluzione della problematica.

Il Presidente INRL

Ciriaco Monetta 

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