Dietrofront sul visto di conformità ai revisori legali. Con l’approvazione del Dl 146/2021 in prima lettura al Senato viene, infatti, abrogato il comma 14 dell’articolo 5. Una disposizione che consentiva ai revisori legali la trasmissione delle dichiarazioni annuali dei redditi e l’apposizione del relativo visto di conformità.
Un dietrofront che ha indotto l’Inrl (Istituto nazionale revisori legali) a manifestare il proprio disappunto in una lettera inviata al premier Mario Draghi, al ministro dell’economia Daniele Franco e ai presidenti di Camera e Senato in cui si evidenzia come «l’emendamento caldeggiato dai commercialisti in una recente audizione alle commissioni Finanze e Lavoro» costituisce «l’esempio di un’incursione lobbistica e fuorviante nell’attività legiferativa, in grado di esporla al rischio d’incostituzionalità e di smarrimento di fondamentali valori di coerente produzione normativa e di ordine sistematico».
L’Inrl rimarca che «i revisori legali sono sottoposti alla vigilanza, anche sul piano disciplinare, del Mef, il che rappresenta la maggior garanzia possibile in termini di competenza e di affidabilità verso i cittadini ed il mercato».
Anche sul numero odierno di ItaliaOggi viene riportato con ampio risalto il disappunto dell’Inrl, evidenziando la protesta dei revisori legali contro la soppressione dell’emendamento che estendeva anche alla categoria la possibilità di apporre il visto di conformità e di trasmettere le dichiarazioni dei redditi. L’Inrl, Istituto nazionale dei revisori legali, ha inviato una lettera al premier Mario Draghi e al ministro dell’economia Daniele Franco, nella quale si evidenza come “L’emendamento, caldeggiato dai commercialisti in una recente, sostenendo che i revisori legali non possiedono la specifica competenza in materia fiscale e tributaria necessaria per attestare la sussistenza dei presupposti che danno diritto alle detrazioni d’imposta richieste dai contribuenti nelle dichiarazioni annuali, costituisce l’esempio di un’incursione lobbistica e fuorviante nell’attività legiferativa, in grado di esporla al rischio d’incostituzionalità e di smarrimento di fondamentali valori di coerente produzione normativa e di ordine sistematico.”
Si ricorda ai lettori del nostro sito che l’estratto del Sole24Ore qui riportato – non è ingrandibile perchè le pagine del quotidiano sono volutamente ‘criptate’ per salvaguardare il copyright.