Sul Sole24Ore l’analisi del docente Inrl, professor Lorenzo Veroli, sull’Early Warning (Rilevazione tempestiva)


Prosegue la proficua collaborazione dell’INRL con il Sole24Ore: oggi è stato pubblicato il contributo del docente dell’Istituto, professor Lorenzo Veroli, sulla ‘rilevazione tempestiva ‘ (Early Warning). La lettura dell’articolo 2086 del Codice Civile impone riflessioni su alcuni passaggi a cui va prestata attenzione sia in riferimento agli “adeguati assetti” che alla “rilevazione tempestiva”. La prima riflessione attiene all’individuazione della finalità della normativa anche in considerazione degli obiettivi dichiarati nelle premesse della Direttiva Europea “Insolvency”. Appare chiaro che vi è uno sforzo teso a costruire un sistema che porti ad evitare la distruzione di valore economico e finanziario cercando di implementare da una parte sistemi di prevenzione e dall’altra sistemi di accompagnamento verso una risoluzione della crisi che ristabilisca ove possibile una continuità aziendale.

Una seconda riflessione è relativa al fatto che su un altro fronte vengono definite regole che hanno parzialmente lo stesso obiettivo: evitare che venga distrutto valore nei portafogli dei risparmiatori, imponendo agli operatori specializzati nel collocamento della ricchezza regole rigide per evitare che possano essere assunti rischi indebiti. Una terza riflessione riguarda la metrica da utilizzare. Monitorare la dinamica finanziaria aziendale. Quando si fa riferimento alla continuità aziendale, la si associa alla capacità dell’impresa di fare fronte ai propri impegni finanziari risultando “solvibile” su un orizzonte temporale predeterminato.

Il fare impresa deve essere sempre più attento a rilevare gli effetti che la gestione operativa ha sulla dinamica finanziaria. E rilevare questi effetti in maniera “tempestiva”. Gli assetti devono risultare adeguati nel definire gli obiettivi aziendali, nel tracciare percorsi sostenibili e nel monitorare il raggiungimento di obiettivi intermedi evidenziando possibili scostamenti in funzione dei quali intervenire. L’adozione di sistemi per la rilevazione, in maniera anticipata, di dinamiche evolutive che conducano verso stati di “crisi” appare opportuna. Detti sistemi sono definiti “Early warning” e caratterizzano l’operatività degli operatori del credito. La loro significatività è dovuta dalla forte presenza nel capitale di terzi investito nelle aziende italiane del credito bancario. L’attivazione di Early warning nel mondo creditizio e le conseguenti azioni a salvaguardia imposte dalla loro normativa di riferimento hanno una azione prociclica rispetto al declino della dinamica evolutiva dell’impresa. Ci interessa stabilire se una lettura approfondita della Centrale Rischi Banca D’Italia, adottando le metriche di rilevazione dei rischi presenti nei sistemi di early warning degli operatori creditizi, possa essere efficace anche rispetto alle previsioni della normativa incombente sull’imprenditore. La risposta è certamente positiva. L’analisi della centrale Rischi è definita “Analisi andamentale” poiché mette in evidenza l’andamento degli utilizzi degli affidamenti.

Una attenta lettura del comportamento dell’impresa nell’utilizzo degli affidamenti, adottando le metriche tipiche degli operatori creditizi, consente di comprendere quale sia la percezione del rischio da parte del ceto bancario. Ciò consente di raggiungere due obiettivi. Il primo evidenzia se l’impresa abbia margini di utilizzo negli affidamenti tali da garantire una solvibilità a breve termine; l’altro evidenzia in maniera anticipata se le dinamiche evolutive nell’utilizzo degli affidamenti rilevino trend che possano essere considerati “Early warnig”. Si pensi, a titolo di esempio, alla lettura congiunta di una costante diminuzione dell’utilizzo delle linee autoliquidanti con contemporaneo incremento di quelle a revoca. Questa dinamica è indicativa di crescente difficoltà dell’impresa. Ciò può essere spiegato da difficoltà nel realizzare fatturato e conseguente credito commerciale da anticipare (oltretutto utilizzando le linee meno costose) a fronte di utilizzo sempre maggiore di linee a revoca per fare fronte alle esigenze finanziarie dell’impresa. Intercettare questa dinamica rappresenta un Early warnig per la continuità aziendale, rilevabile ben prima che siano disponibili dati di bilancio utili per evidenziare con il calcolo dei relativi indici il superamento delle soglie che impongano l’attivazione delle procedure di salvaguardia.

Revisore legale-Vice Presidente

Cofip e docente Inrl

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