Sul Sole24Ore l’aggiornamento sul Portale del Reclutamento ed il cantiere del Pnrr. In arrivo sulla piattaforma InPa i primi avvisi di reclutamento di tecnici per attuare il Piano sul territorio: 600 posti al Centro-Nord e 400 al Sud. Le selezioni saranno online e si concluderanno entro dicembre. A disposizione 320 milioni Francesco Nariello
Primi incarichi ai professionisti per il Pnrr. A essere reclutati entro dicembre saranno mille esperti sul territorio necessari per gestire le procedure complesse per l’attuazione del Pnrr. Poi, una volta definiti fabbisogni e budget, partiranno le richieste per tecnici e figure professionali da inserire sui singoli progetti.
A regime sarà data visibilità a tutti i concorsi pubblici, per assunzioni sia a tempo determinato che indeterminato. InPa, il portale del reclutamento, voluto dal ministro per la Pa, Renato Brunetta, entra nella fase operativa e – dopo avere immagazzinato i primi dati – sta per dare il via anche alla ricerca e selezione dei profili. Al momento sono stati registrati 1,2 milioni di professionisti, di cui 77mila hanno già inserito spontaneamente il curriculum, con tanto di profilazione (si veda l’altro servizio in pagina).
La carica dei mille
Ai blocchi di partenza del reclutamento Pa ci sono i mille esperti previsti dal Dl 80/2021 per supportare gli enti locali nella gestione delle procedure complesse del Pnrr, i cui fabbisogni in termini di profili professionali sono stati indicati dalle Regioni e assegnati in modo proporzionale alle risorse (si veda anche Il Sole 24 Ore dello scorso 5 ottobre).
La quota maggiore in Lombardia (123 posti), seguita dalla Campania (96). Al Sud sono previsti 400 posti (si veda la cartina a lato). I tecnici dovranno occuparsi, tra l’altro, di valutazioni d’impatto ambientale, nullaosta paesaggistici, autorizzazioni per la realizzazione di impianti di smaltimento rifiuti o di infrastrutture energetiche: il focus, quindi, per questa prima tornata, sebbene la lista contenuta nel Dpcm sia solo esemplificativa, sembra incentrato sulle professioni tecniche (dai periti, agli ingegneri ad esempio).
La dotazione disponibile è pari a 320,3 milioni di euro, distribuita – secondo l’ultima bozza – per il 60% alle regioni del Centro Nord, e per il 40% al Mezzogiorno . Gli incarichi, triennali, saranno affidati entro dicembre.
Il pallino alla Funzione pubblica
L’incontro tra domanda e offerta sarà realizzato attraverso il portale del reclutamento – con l’incrocio tra dati e curricula dei professionisti, da un lato, e le richieste di profili specializzati da parte delle Pa, dall’altro -, ma per il momento il pallino resterà nelle mani della Funzione Pubblica. Per l’avvio della macchina e «per essere in linea con i tempi dettati dal Pnrr», infatti, «le funzionalità per la redazione degli avvisi» saranno rilasciate in una prima fase solo al Dipartimento, mentre quelle per le altre amministrazioni «saranno disponibili nei prossimi mesi», fanno sapere dagli uffici.
La selezione
Chi si è registrato al portale del reclutamento potrà trovare gli avvisi di ricerca e candidarsi alla procedura comparativa su Inpa. L’iter, dalla valutazione titoli all’individuazione del professionista da incaricare, potrà svolgersi interamente attraverso il portale, sulla base dei Cv e delle altre informazioni caricate sulla piattaforma.
Per quanto riguarda i professionisti, tuttavia, parte preponderante dei dati ad oggi archiviati su InPa è di natura prettamente «anagrafica», riprendendo quelli pubblicati online negli Albi unici di ciascuna professione.
I dati dei professionisti
Il ministro Brunetta ha puntato sin dall’inizio sulle competenze e sul coinvolgimento dei professionisti nel Pnrr avviando un dialogo con gli Ordini.
Per consentire la condivisione dei dati «base» degli iscritti «sono stati siglati appositi protocolli – spiega Francesca Maione, direttore generale del Consiglio nazionale Consulenti del Lavoro -: si tratta, in sostanza, delle anagrafiche, già pubblicate nell’Albo unico, in cui si possono trovare, tra l’altro, la sede operativa del professionista e l’anzianità di iscrizione. In prospettiva, ipotizziamo di condividere informazioni aggiuntive, come le attività di aggiornamento professionale svolte, ma servirà il consenso degli iscritti per il trattamento dati»