Approvato all’unanimità, in via definitiva, il disegno di legge collegato alla manovra di bilancio sui titoli universitari abilitanti. Il provvedimento dà attuazione ad uno degli interventi di riforma indicati nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) inviato alla Commissione europea. “La norma attribuisce effetto abilitante ad alcune lauree ai fini dell’esercizio delle rispettive professioni”, spiega il senatore della Lega Mario Pittoni, relatore del provvedimento e vicepresidente della commissione Cultura al Senato. “Nello specifico, l’esame finale per il conseguimento delle lauree magistrali a ciclo unico in odontoiatria e protesi dentaria, in farmacia e farmacia industriale, in medicina veterinaria, nonché della laurea magistrale in psicologia, abilita all’esercizio delle professioni rispettivamente di odontoiatra, farmacista, medico veterinario e psicologo. Analogamente, il conseguimento delle lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali e in professioni tecniche industriali e dell’informazione, ha effetto abilitante all’esercizio delle professioni di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e perito industriale laureato. Inoltre, il possesso delle lauree magistrali in chimica, fisica e biologia, abilita rispettivamente all’esercizio delle professioni di chimico, fisico e biologo. Oltre alle menzionate lauree, il disegno di legge prevede che con regolamenti di delegificazione (e quindi non più con legge) si possano rendere abilitanti all’esercizio delle professioni regolamentate ulteriori lauree. Ma da tale facoltà sono escluse quelle professioni che richiedono un tirocinio post-lauream per ottenere l’abilitazione. La riforma non riguarda quindi avvocati, dottori commercialisti, notai, consulenti del lavoro e revisori legali che vedranno rimanere in piedi l’esame di abilitazione professionale.