Crisi d’impresa: le commissioni parlamentari riconoscono il ruolo chiave di revisori e sindaci, ma motivano la proroga per le nomine in srl


Nell’articolo-intervento di Fiammetta Modena sul Sole24Ore di oggi , dal significativo titolo “crisi di impresa, le proroghe non smentiscono il ruolo degli organi di controllo” si spiegano le ragioni che hanno indotto le commissioni parlamentari ad approvare lo slittamento di un anno nelle nomine di sindaci e revisori nelle srl.

L e Commissioni riunite Giustizia e Industria, in sede di conversione del Dl 118/2021, hanno approvato, dopo lungo approfondimento, la proroga di un anno dell’obbligo di nomina del sindaco nelle Srl. In sostanza il vincolo, per le srl, di dotarsi di un organo di controllo interno o un revisore, slitta ai bilanci relativi all’esercizio 2022, approvati nel 2023. I parlamentari di tutti i gruppi hanno presentato emendamenti per la modifica dell’articolo 379, comma 3 del Dlgs 14/2019 (Codice crisi impresa e insolvenza), determinando quindi una unanime attenzione al tema, emersa anche in sede di audizioni.

Dall’altro lato della bilancia (quindi per una contrarietà al rinvio) pesava la considerazione della attuazione della direttiva Ue del Parlamento e Consiglio 2019/1023 sulla ristrutturazione e l’insolvenza: revisori e sindaci sarebbero di ausilio all’imprenditore per valutare

la capacità della impresa di continuare ad operare.

La pregevole riflessione sul Sole 24 Ore del 9 ottobre («Sindaco o revisore nelle piccole Srl, la miopia del legislatore»), merita di essere integrata poiché le ragioni del rinvio non sono riconducibili a una scelta superficiale, di mera presa d’atto di scelte già svolte sulla falsa riga dell’articolo 8, comma 6 sexies, Dl 162/2019 e poi dall’articolo 51 bis, Dl 34/2020. Sullo sfondo delle scelte compiute dalle Commissioni riunite permane sia la esigenza di rinviare l’applicazione del Codice crisi impresa, stante la eccezionalità della situazione pandemica, sia la consapevolezza dei tempi limitati per l’adeguamento alla direttiva Ue 2019/2013. Soprattutto è radicata la volontà di interventi legislativi organici e che, in un certo senso, consentano di percorrere strade normative chiare e sistematiche. In sede di conversione del Dl 118/2021 si è infatti preferito non intervenire sul Codice, stante la necessità di modifiche, organiche e coerenti, imminenti.

Chiedere oggi alle Srl e alle società cooperative di provvedere a nominare organi di controllo o il revisore, a uniformare atto costitutivo e statuto, se necessario, significa avviare un meccanismo interno complesso in società di piccole e medie dimensioni senza il quadro di insieme della definitiva attuazione della direttiva Ue, senza certezza su una eventuale revisione dei indici di allerta e soprattutto di una stabilizzazione del quadro economico. In questo contesto un sindaco o un revisore (chiamati a esercitare il proprio ruolo con dettagliate responsabilità) possono, nella concretezza della vita imprenditoriale, divenire un ausilio e/o un freno per la incertezza complessiva dei contorni della ripresa.

Le Commissioni hanno accolto l’emendamento anche alla luce delle valutazioni circa i costi e gli oneri di natura amministrativa che le imprese si sarebbero dovute assumere, tema che va sempre tenuto presente e che attiene poi la concreta applicazione delle norme.

Non a caso le Commissioni riunite hanno preferito approvare solo la parte degli emendamenti relativa alla proroga e non quella che modificava i parametri.

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