Rilanciato il progetto dell’Inrl per un organismo unitario delle professioni contabili


Su ItaliaOggi i vertici Inrl rilanciano la proposta ai professionisti contabili italiani – dai dottori commercialisti ai consulenti del lavoro – di dar vita ad un organismo unitario che possa farsi promotore di una interlocuzione continua ed efficace con i ministeri referenti per gestire al meglio l’emergenza che interessa migliaia di imprese. Scadenze e sfide troppo cruciali per correre da soli….

Come ha avuto modo di evidenziare in varie occasioni il Presidente dell’INRL, Ciro Monetta:”Oggi più che mai urge unitarietà e condivisione tra le professioni contabili, e dopo i primi incontri avuti con i presidenti dei due ordini delle professioni contabili, cndcec e cdl, e vista anche la loro manifestata disponibilità, confidiamo sull’unitarietà delle tre professioni contabili e sulla condivisione del progetto di creare un “unico interlocutore” per poter interloquire con il legislatore, le istituzioni, la classe politica, il mondo accademico e le altre professioni. 

Uniti, si potrà finalmente dare un segnale importante di ripresa e rinascita delle professioni contabili per il bene delle Imprese e dell’economia del Paese.

Sarà l’occasione per dimostrare che i tempi sono cambiati e che è indispensabile adeguarsi all’evoluzione, alle nuove metodologie di lavoro ma principalmente al cambiamento epocale causato dalla pandemia.

Personalmente  – prosegue Monetta – ho piena consapevolezza che il valore dei rapporti umani è sempre stato e lo sarà ancora di più, dopo questa triste esperienza covid, l’unica ed immediata soluzione ai tanti problemi che affliggono le professioni e le imprese nel nostro paese. Sono fiducioso che da qui a qualche settimana ci sarà piena condivisione ed unitarietà tra commercialisti, consulenti del Lavoro e revisori legali, tre professioni indispensabili per la ripartenza del nostro Paese e per la buna riuscita del Pnrr. La partnership tra le tre categorie contabili riunite sotto “lo stesso cappello” ci permetterà finalmente di comunicare con una sola voce. L’accordo “unione e condivisione” rappresenterà quindi un momento storico per le tre categorie professionali, capace di ottimizzare le risorse per la realizzazione di numerosi obiettivi comuni.

Sarà l’unica grande occasione, per le tre categorie contabili, di scrivere il proprio futuro superando l’impasse di contrapposizioni che li ha caratterizzati negli ultimi 20 anni.  Credo fermamente che, a differenza del passato, ci sia ormai piena consapevolezza da parte di tutti (non solo dei vertici delle categorie), che solo il gioco di squadra può portare al raggiungimento degli obbiettivi comuni.

Fortunatamente si ha piena consapevolezza che, per lo sviluppo e la crescita delle singole categorie contabili, non è importante primeggiare, bensì è fondamentale che tutti siano realizzati allo stesso modo. Sono convinto che l’unitarietà potrà portare ad una motivazione comune di tutti professionisti appartenenti alle tre categorie; ad una  uniformità di visione non solo per i vertici delle categorie ma anche di tutta la base che sarà conseguentemente coinvolta. Inoltre potrà favorire una equa ripartizione di carichi di lavoro all’interno delle rispettive strutture per un più rapido, efficace ed efficiente risultato. Inoltre sarà possibile stabilire regole di funzionamento chiare nella governance delle singole categorie per la tranquillità di tutti i professionisti appartenenti alle stesse. Questo progetto unitario, inoltre, contiene obiettivi  di sviluppo comuni per la crescita e per il giusto (e dovuto) riconoscimento delle categorie, sempre all’insegna della massima trasparenza all’interno del gruppo, guidato da un leader condiviso. Sono sempre più convinto, rispolverando un efficace slogan che ‘i problemi condivisi si dimezzano – i risultati invece si raddoppiano…

La proposta dei vertici Inrl ha origine anche dall’emergenza economica causata dal covid. Nel porre l’attenzione di governo e banche sulle sfide contabili di fine anno, infatti,  l’Inrl ricorda che tra marzo del 2020 e gennaio del 2021, secondo Bankitalia, a fronte di un ammontare di finanziamenti alle imprese assistiti da garanzie pubbliche pari a circa 140 miliardi, il flusso lordo dei prestiti alle imprese (quindi inclusi anche i rinnovi dei prestiti a naturale scadenza) è stato di oltre 420 miliardi (era circa 340 miliardi nel marzo 2019-gennaio 2020). Quello al netto dei rinnovi era quasi 70 miliardi (era stato un valore negativo di 10 miliardi nel marzo 2019-gennaio 2020). Nello stesso intervallo temporale i depositi bancari delle imprese sono cresciuti di oltre 90 miliardi (erano aumentati di circa 20 miliardi nel periodo marzo 2019-gennaio 2020). Molta liquidità ma anche tante nuove scadenze che fin dal primo semestre 2022 dovranno essere onorate. Da qui l’allarme dal sistema bancario italiano proprio alla fine della pausa estiva che ha sempre rappresentato una sorta di ‘tregua’ nelle complicate interlocuzioni tra imprese, banche e Stato:con la fine delle moratorie, almeno dal dicembre 2021, potrebbero acuirsi le preoccupazioni da parte delle banche nel riportare a casa i prestiti erogati alle imprese durante il lungo periodo della pandemia. Gli operatori del recupero credito cominciano già ad avvertire i primi segnali di ‘crisi da rientro delle situazioni debitorie’ e si abbozzano previsioni sul volume delle insolvenze e dei fallimenti. Ecco perché la assistenza di professionisti in grado di analizzare le reali situazioni contabili, può favorire un quadro più trasparente e magari agevolare nuove misure a sostegno delle PMI, innovando anche i rapporti col sistema bancario.

Stilato intanto il calendario di seminari online ed in presenza dell’Inrl per l’ultimo trimestre dell’anno: il 15 ottobre si svolgerà l’incontro online sul codice del terzo settore e l’analisi strategico-competitiva dell’impresa; il 18 ottobre il seminario in presenza a Bologna su valutazione e gestione dei rischi d’impresa e le voci significative di bilancio. Il 5 novembre, a Padova, si terrà il seminario in presenza sull’utilizzo della centrale rischio Bankitalia e principi di revisione internazionale, mentre il 12 novembre verrà organizzato l’incontro online su responsabilità amministrativa degli enti e sul codice di deontologìa professionale. A Roma, poi, il 25 novembre, si terrà il seminario in presenza sulle dinamiche economico-finanziarie delle imprese e sull’obbligo di alert esterno. Il 3 dicembre verrà svolto il seminario online sulle attività di auditing e un focus sulle rimanenze. Infine il 10 dicembre, a Milano, è previsto il seminario in presenza sull’approccio di audit delle small entities e le aree di attenzione per il revisore legale nel post-pandemìa.

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Ai webinar del mercoledì focus sui contributi perequativi e sui controlli contabili nelle partecipate

Ad un giorno dalla prima scadenza del 30.09.2021 delle dichiarazioni dei redditi l’istituto ha pensato di effettuare un webinar di ripasso e di suggerimenti per i revisori legali e professionisti contabili collegati, in modo da sistemare gli ultimi dubbi. “Questa rincorsa all’invio, già graziata con comunicato stampa del MEF del 6 settembre scorso che differiva dal 10 al 30 settembre tale scadenza – ha sottolineato Andrea Piatti – ha obbligato tutti i professionisti coinvolti ad un super lavoro “al quadrato” rispetto agli anni scorsi per farci trovare pronti con le dichiarazioni dei redditi. La scadenza naturale dell’invio delle dichiarazioni dei redditi è il 30.11.2021 ma, per tutti i contribuenti desiderosi di richiedere il contributo a fondo perduto “perequativo” come da Decreto Sostegni bis la scadenza naturale è stata anticipata appunto al 30.09.2021.” Nel webinar, in particolare, si è analizzata la compilazione “reddituale” delle dichiarazioni dei redditi e irap per la corretta esposizione dei contributi/crediti covid ricevuti e/o calcolati oltre anche ai contributi covid ricevuti da altri enti quali Regioni, comuni, cciaa. A seguire si è riscontrato quali di questi andassero esposti ed indicati nei quadri “informativi” delle dichiarazioni dei redditi e IRAP tenendo conto anche di quanto già presente nel sito del “registro nazionale degli aiuti di stato” www.rna.gov.it. Un buon contributo per dare un po’ di sollievo ai tanti revisori legali, preoccupati per la loro grande responsabilità legata anche alla firma delle dichiarazioni in scadenza ma anche per l’emissione dei propri pareri sui bilanci.  Mentre nel primo webinar di ottobre si è affrontato il tema del controllo contabile nelle partecipate. In apertura dell’incontro, sempre molto seguito, il tesoriere dell’Inrl, Paolo Brescia ha voluto ricordare che “La delicata materia è stata finalmente regolamentata da un apposito decreto legislativo, il n.175, che ora disciplina tutta la materia, dal punto di vista contabile, concorsuale, amministrativo e societario.  In tale contesto diventa importante l’uso del principio contabile  ISA per le parti correlate specialmente per le società in house.” Ad approfondire il tema è intervenuto Ulderico Izzo, componente della Commissione interna Inrl per gli enti locali che si è soffermato sulla differenza del sistema contabile adottato negli organsimi delle partecipate rispetto alle società per azioni o società srl, spiegando nel dettaglio come agisce un soggetto di controllo all’interno di un organismo partecipato. Izzo ha sottolineato che la principale differenza nel controllo dei conti delle partecipate rispetto ad altre forme di società risiede nel “sistema contabile che è basato soltanto sulla contabilità finanziaria, ovvero entrate e spese. E nelle intenzioni del legislatore, che ha introdotto l’obbligo del revisore negli enti locali e nelle partecipate, è fin troppo palese la finalità di voler mettere ordine, garantendo trasparenza ed efficienza in queste realtà dove spesso si sono riscontrate rilevanti criticità nei conti.” Izzo ha poi approfondito il tema molto attuale della fallibilità delle partecipate evidenziando come l’organo amministrativo  stabilito dalla legge, deve avere requisiti di managerialità per essere in grado di distinguere gli alert della crisi d’impresa, tanto è vero che vige l’obbligo di stilare  una ‘relazione sul governo societario’.

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