Nel contributo a fondo perduto , penalizzati i professionisti iscritti alle casse di previdenza


Secondo quanto riportato da un ampio articolo del Sole24Ore sono da riscontrare disparità di trattamento nell’erogazione del contributo a fondo perduto previsto per i professionisti dal Decreto Sostegni.

Per le persone fisiche titolari di partita Iva tali strumenti possono generalmente essere identificati nelle indennità e nei contributi a fondo perduto.

Se, quindi, il nuovo contributo a fondo perduto prevede le medesime condizioni di accesso per tutti gli esercenti attività economiche, va evidenziato come la legislazione precedente abbia generato una pluralità di squilibri, focalizzando il diritto al ristoro non tanto, o non soltanto, sull’effettiva perdita subita, ma piuttosto su specifiche caratteristiche soggettive dei potenziali beneficiari. Tanto sulle indennità – distribuite secondo criteri eterogenei – quanto sui contributi a fondo perduto – erogati a seconda della natura (fondo perduto di maggio, Dl Rilancio) o della tipologia (individuata con i codici Ateco, decreti Ristori) di attività esercitata.

Complessivamente, quindi, se il Dl Sostegni segna un punto di rottura con la frammentazione degli interventi declinati dai decreti del 2020 – destinando, a parità di condizioni, il nuovo contributo tanto ai soggetti che svolgono attività d’impresa quanto agli esercenti arti e professioni e ai titolari di reddito agrario e rimuovendo qualsiasi riferimento a criteri di accesso fondati sui codici Ateco – esso non è sufficiente a riequilibrare il disallineamento prodotto dalle norme precedenti….

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