In una nota stampa l’INRL, rileva elementi discriminatori nelle modalità di accreditamento dei revisori legali al FondoProfessioni, poichè la richiesta viene esplicitamente vincolata al possesso di abilitazione e iscrizione ad un Ordine professionale, accanto ai legittimi requisiti quali l’iscrizione all’apposito Registro presso il Mef ed all’esperienza triennale nell’attività revisionale.
Presa di posizione dei vertici dell’INRL, Istituto Nazionale Revisori Legali, circa le modalità di accreditamento dei revisori legali al FondoProfessioni che presentano elementi discriminatori, poiché la richiesta d’accesso al Fondo viene esplicitamente vincolata al possesso di abilitazione e iscrizione ad un ordine professionale, accanto ai legittimi requisiti quali l’iscrizione all’apposito Registro presso il Mef ed all’esperienza triennale. Per il segretario generale dell’Inrl, Katia Zaffonato: “Alla luce di quanto disposto dalla legislazione europea in materia di revisione legale, che da anni è stata riconosciuta quale libera professione, l’Inrl pone questo rilievo circa l’attuale accreditamento discriminatorio al FondoProfessioni solo per finalità costruttive affinchè venga data l’opportunità di richiesta d’accesso a tutti i revisori regolarmente iscritti al registro Mef e con comprovata esperienza triennale. A nostro avviso si tratterebbe infatti di una giusta estensione a tutti i 140mila revisori, nel rispetto di quanto disposto da anni dall’Unione Europea.”